THE MARIGOLD - TAJGA

-divisional- (black desert records)

_divisional“Divisional è l’ottimo esordio di una band capace di scivolare tra gli stili senza rimanerne intrappolata, in grado di comporre suadenti melodie e di incastrarle in furiose tirate di rock contaminato”

Rockshock.it

“Giovane formazione abruzzese, arrivano all’esordio sulla neonata Black Desert con questo “Divisional”, album dalla spiccata personalità nonostante le molteplici influenze, capace di fondere al meglio rumore e melodia, tastiere e melodie dense di nostalgia…pathos emotivo in un continuo moto ondoso tra rabbia e rassegnazione, esplosione ed implosione, luce ed ombra: nel finale l’onda finalmente si infrange sugli scogli, con un’eruzione noise che equivale alla liberazione di un suicidio(in “melanie”)…il giudizio complessivo non possa che essere più che positivo.”

Rockit.it

“riff a piene distorsioni, atmosfere decadenti su ritmiche irregolari e una buona dose di nervosismo in questo “divisional” dei the marigold…le tracce si snodano tra parti violente, a volte quasi death, alternate a parti più “lievi”, in un sound dal sicuro impatto…”

Sonicbands.it

“Davvero niente male lo stile dei The Marigold…Il disco in questione, che non nasconde la passione per i Tool, è gravido di sonorità dark/metal, che però riescono ad integrarsi perfettamente alle code post-rock e noise, che arricchiscono il sound maledettamente cupo del gruppo…la cultura musicale rendono comunque il gruppo un’ottima promessa per il futuro.”

alternatizine.com

“…disco con i suoi suoni dilatati e gli incessanti fraseggi che esprimono perfettamente disagio, tristezza e solitudine. Il tutto enfatizzato anche grazie al cantato, che esprime tutta la passione dei Marigold per la musica dark. “Divisional” è un disco che evidenzia un ottimo talento compositivo…”

KDCobain.it

“Una stanza con le pareti dipinte di nero, solitudine, toni cupi provenienti dallo stereo, che proietta coscienze confuse, urla, dolore, fantasmi di ansia e solitudine….pulsante, introspettivo e ben accordato ai testi…qualcosa di molto personale e intenso, una corda vibrante, un essere dolorosamente sofferente, urlante angoscia ad ogni ferita, ad ogni nuovo taglio”

Newsonstage.com

“un lavoro molto particolare e interessante, ma anche perché ne è autrice una giovanissima band italiana!… “Divisional” è un disco strano, intimista e oscuro, che ha certamente una marcia in più rispetto a quelli di tanti altri gruppi agli esordi”

Eutk.net

“Sicuramente un album di non facilissimo ascolto, considerando i riff praticamente infiniti, i numerosi momenti esclusivamente strumentali e cadenzati, ma anche l’elevata durata dei brani, a cui fa però da contraltare un’assoluta coerenza di intenti e di idee, e un’elevata dose di angoscia, sofferenza e tristezza a rendere il tutto indubbiamente personale ed unico…Molto interessante a tal proposito l’operato del cantante Marco Campitelli, in grado di sprigionare rabbia e melodia sia con le proprie inequivocabili doti vocali, che con gli strumenti che mano a mano utilizza”

Punkwave.it

“Potrebbero essere proprio questi The Marigold i primi seri candidati all’investitura di gruppo rivelazione italiano del 2004…I The Marigold rappresentano la voglia di superare le pastoie in cui sembra essere caduto il crossover, fondendo un certo taglio dark wave inglese con intriganti saliscendi emozionali, creando spazi che vengono rapidamente riempiti da potenti climax esplosivi.”

Silentscreamwebzine.com

“Questo CD su Black Desert Records ci dona una band in stato di grazia e stupisce che provenga dalla nostra triste Italia…Affascinanti e oscuri, ma anche originali e potenti. Consigliatissimi. (Ma ci aspettiamo presto qualcosa di meglio prodotto, o no??)”

taxi-driver.it

“La malinconia prende il sopravvento durante tutta la durata del disco…Alcuni pasaggi non convincono fino in fondo, forse peccando un pò di superficilaità e rimanendo piuttosto anonimi. Voci dilatate e melodie dissonanti ricamano il tutto…”

Metalwave.it

“…de nombreuses groupes tâchent de leur côté de redonner cette tension post-Hardcore, nimbée de rudesse et de psychédélisme, à une musique rude mais dont le soucis principal reste la création d’atmosphères et de mélodies touchantes, jamais vulgaires. Tel est le cas des Italiens The Marigold qui, avec ce six titres travaillé et pensé, tend à donner une souplesse et une dimension de surprise à ces vibrations grumeleuses et ces mécaniques rythmiques aléatoires…”

obskure.com

“Il disco è ben registrato, le parti musicali accattivanti e precise…per essere un debutto va più che bene. Ammetto che sta girando a ripetizione nel lettore da qualche giorno, mi piacerebbe non poco vederli in sede live… Complimenti”

erbadellastrega.it

“I SEI PEZZI DELL’ALBUM SCORRONO VIA COME LO SCIABORDIO CHE LA FA DA PADRONE NELLA FINE, DETRITICI, SFAVILLANTI E INTRIGANTI DI TRISTEZZA…DIVISIONAL ” SUITE MAESTOSA (DIVISA IN DUE PARTI) CHE NON PUO’ NON RIEVOCARE, SCARIFICARE QUALCOSA DENTRO, HA IL SAPORE DELLE COSE PERDUTE DA PICCOLI… ( “make-up for magic queer..” )UN ALBUM SIDERALE, MA CALDO PER LE EMOZIONI CHE RIESCE A FAR AFFIORARE, PICCOLI CADAVERINI PERSONALI DAL TRUCCO SBAVATO”

giardinisonori.net

Divisional n’est certainement pas un chef d’œuvre, il n’en est pas moins un disque sympathique, qui « se laisse écouter ». Ca n’est pas pour autant un disque futile et superficiel, Divisional parvient à marquer l’auditeur d’une empreinte saturée et lourde qui, finalement, s’avère être la marque de THE MARIGOLD…”

thenoisetimes.net

-Divisional- rappresenta il meritato esordio discografico su Black Desert Records (costola della 8records) di questo trio abruzzese autore di sonorità a cavallo tra alternative, dark rock e new wave,…In generale, comunque, l’oscurità, il minimalismo e la freddezza che traspaiono benissimo dall’artwork sono la costante di tutte e sei le tracce che compongono “Divisional”. Un debutto interessante per una band che, continuando a maturare, in futuro potrebbe riservare diverse piacevoli sorprese.

Disintegration.it

“Throughout of the disc oscillates music fluently, which plunging in slow trance psychedelic or melancholy regions and another time the music rises on upland aggressive and dynamic…THE MARIGOLD additionally extended his music by the piano and the keyboard’s motives, the bongos or the terrific human whispers, sounds and the psychedelic guitar’s variations (ofcourse besides of many different musical motives like the melodious vocals, the complex parties of bass and drums, the melodious trance or else heavy guitar riffs…On the material there is lost track “The same sea”, which appears after pause (after the track “Divisional”). “The same sea” is like slowly flowing (in rhythm of hum of sea) trance-psychedelic nostalgic gloomy ballad.”

metalcentre.com

“Maybe I wasn’t in the mood to hear this kind of music, maybe the music from The Marigold didn’t touch me, but i didn’t like so much their songs. I mean that the band has some really cool stuff but after some times i felt bored from their music…”

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